Laurea in Medicina e Chirurgia
Università degli studi di Napoli – Federico II 1985
Master di 2* livello in Ginecologia Oncologica
Seconda Università degli Studi di Napoli 2006
Specializzazione in Fisiopatogia della Riproduzione Umana
Università degli studi di Napoli – Federico II 1989
Master di 2° livello in Medicina dell’età Prenatale
Seconda Università degli studi di Napoli 2007
Gravidanza a Rischio
Il termine gravidanza deriva dall’aggettivo latino gravidus che significa “gravato, appesantito”. Il primo trimestre di gravidanza è un momento cruciale per mamma e feto, ed è anche il periodo in cui la gestazione può essere più a rischio.
Il 15% delle gravidanze, infatti, si interrompe con un aborto spontaneo, triste eventualità che si verifica soprattutto durante i primi tre mesi. E’ appurato, infatti, che le prime 12 settimane di sono le più delicate in assoluto e quelle in cui esiste anche un maggior rischio per il feto di sviluppare deficit permanenti.
Il medico ginecologo supporta le pazienti in attesa indicando le precauzioni da adottare durante questo primo periodo della loro gravidanza.
La prevenzione di tali rischi comprende un attenta diagnosi che si basa sull’analisi di eventuali sintomi evidenti, esami ecografici e di laboratorio (test di gravidanza e dosaggio della betaHCG plasmatica).
Malattie Sessualmente Trasmissibili
Le Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST), dette anche malattie veneree, sono malattie virali o batteriche che si possono trasmettere e contrarre attraverso l’attività sessuale (alcune di queste si possono trasmettere anche per altre vie). Sono malattie prettamente a trasmissione sessuale: la sifilide, la gonorrea, il linfogranuloma venereo e l’ulcera molle. Sono trasmissibili sessualmente, ma anche in altro modo: le uretriti aspecifiche, l’herpes genitalis, i condilomi, la scabbia, la pediculosi, infezioni delle vie genitali da Candida e Trichomonas, l’epatite virale e l’AIDS.
I fattori che mettono più a rischio di contrarre tali malattie sono: l’aumento dei rapporti sessuali; la frequenza e il numero dei partner sessuali; il numero dei partner del proprio o della propria partner; l’autoterapia, cioè cercare di curarsi da soli senza rivolgersi ad un medico.
Per quanto ci sia già il rischio di contrarle nel corso di un unico rapporto sessuale, anche fosse il primo, bisogna puntualizzare che sono in larga parte malattie curabili e, se la diagnosi è tempestiva, non danno luogo a sequele a distanza. Si consiglia quindi, in caso di secrezioni anomale dai genitali, ulcerazioni o piccole escrescenze sull’apparato genitale o anche solo quando si hanno dubbi sui rapporti sessuali avuti, di ricorrere ad una consulenza con il proprio medico o con lo specialista.
Policistosi Ovarica
La Policistosi ovarica o anche denominata sindrome dell’ovaio policistico, e micropolicistosi ovarica è una patologia endocrino-metabolica che colpisce in tutto il mondo il 5-10 per cento della popolazione femminile in età fertile ed è pertanto il disordine ginecologico più comune delle donne in età riproduttiva. È la causa più frequente di infertilità femminile. L’espressione sintomatologica di questa sindrome è molto variabile. Le ovaie policistiche sono visibili con una semplice ecografia, ma non è una caratteristica assoluta in tutte le declinazioni del disturbo.
Le cause non sono state completamente individuate, anche se attualmente è largamente accettata la causa genetica. I sintomi più comuni sono: Anovulazione , eccesso di ormoni androgeni , resistenza all’insulina. L’anovulazione si manifesta come mestruazioni irregolari ,amenorrea e infertilità dovuta ai processi relativi all’ovulazione. Lo Squilibrio ormonale causa acne e irsutismo. Resistenza all’insulina provoca obesità, diabete di tipo 2 , ipercolesterolemia.
I sintomi e la gravità della patologia variano da soggetto a soggetto.
Sterilità
L’OMS definisce sterilità la situazione di una coppia in cui uno o entrambi i membri sono affetti da una condizione fisica permanente che non rende possibile il concepimento. Questo si verifica in caso di azoospermia, di menopausa precoce o di assenza di utero congenita.
Si parla, invece, di infertilità quando una coppia, per cause relative all’uomo o alla donna, non riesce ad ottenere una gravidanza dopo un anno di rapporti costanti e non protetti. Il termine infertilità, quindi, al contrario di sterilità, non si riferisce ad una condizione assoluta, bensì ad una situazione generalmente risolvibile e legata ad uno o più fattori interferenti.
Per la diagnosi e la cura di tali problematiche i due partner devono essere sottoposti ad accertamenti specifici per individuare la possibile causa di sterilità. Una buona indagine preliminare che prenda in considerazione abitudini sessuali e voluttarie, malattie pregresse, caratteristiche dei cicli mestruali e così via è indispensabile per orientare le ricerche successive. Nel maschio è fondamentale l’esame dello sperma. Al bisogno si possono effettuare anche esami ormonali, cromosomici e di valutazione morfologica degli organi dell’apparato urogenitale. Nella femmina occorre valutare la presenza di ovulazione e l’assenza di ostruzioni a livello delle tube.
- Sterilità di coppia
- Fecondazioni in vitro FIVET-ICSI
- Ecografia 3D-4D
- Ecografia Ginecologica
- Ecografia Transvaginale
- Translucenza Nucale
- Ecografia Morfologica
- Cardiotocografia
- Amniocentesi Precoce
- Colposcopia
- Biopsia Mirata della Portio a Guida Colposcopica
- Conizzazioni
- Asportazione Condilomi Vulvari e Perineali
- Inserimento IUD intrauterino
- Ecografia Mammaria
- Biopsia Eco-Guidata della Mammella
- Asportazione di Tumori Benigni dell’ Utero
- Isteroscopia Diagnostica ed Operativa
- Incontinenza Urinaria
- Laparoscopia Diagnostica ed Operativa
- Legatura delle tube